La notizia ha prodotto un certo scandalo nel nostro paese, e già da molte ore la sede dell’Area spa è presidiata da un gruppo di sostenitori della causa siriana che rifiutano l’idea che sia proprio un’impresa nazionale a rendersi complice delle sanguinarie smanie dittatoriali di Assad.
Il presidio è stato convocato per le 14 di martedì 8 novembre davanti alla sede dell’azienda a Vizzola Ticino (provincia di Varese) ed è stato organizzato dalla rete dei dissidenti siriani in Italia e dal Partito Pirata Italiano, il cui portavoce -Marco Massili- ha dichiarato:
“E’ inammissibile che il governo consenta a un’ azienda italiana di fornire sofisticate apparecchiature tecnologiche a uno dei regimi più sanguinari del pianeta, apparecchiature che serviranno a reprimere ulteriormente la voce di chi si oppone alla dittatura. In questo modo si diventa complici di un fatto gravissimo”.
Bashar al-Asad non è soddisfatto del lavoro di repressione operato dal suo governo, vuole di più, vuole controllare ogni singola email, telefonata, post, articolo o blog circolante sulla rete Internet siriana, e per farlo ha chiesto l’aiuto di un’azienda italiana, la Area spa, i cui impiegati sarebbero già al lavoro sul posto, e da diverso tempo, allo scopo di aiutare il governo a individuare volti e nomi dei cittadini che ancora si ostinano a ribellarsi al loro tiranno.