Controllare il cellulare del partner puo costare caro Marito condannato per rapina


Strappa di mano con violenza il cellulare della moglie per controllare i messaggi sms e la lista delle chiamate: condannato a un anno e sei mesi per rapina, oltre che per lo stalking durato mesi.




Protagonista S.M., trevigiano, dipendente di una ditta privata. L’uomo, difeso dall’avvocato Sara Scattolin, presenterà ricorso in appello: secondo il legale non si configura la rapina, bensì il semplice furto con strappo. I rapporti sempre più tesi, la decisione di separarsi, le insistenze di lui per cercare di ricomporre la relazione: sono durati mesi i contrasti tra i due coniugi trevigiani.

A gennaio di quest’anno, in preda a un raptus di gelosia, S.M. ha strappato di mano il telefono della moglie, impossessandosene per controllare il registro chiamate e i messaggi inviati e ricevuti dalla donna. Lei lo ha denunciato, e ieri è arrivata la condanna, pesante: un anno e sei mesi, pena sospesa. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche all’uomo: i rapporti erano tesi da entrambe le parti, e altrettanto reciproca era la gelosia. Ma lui ha decisamente superato il segno, secondo il giudice, prolungando per mesi i suoi atteggiamenti ossessivi sfociati poi nella «rapina» del cellulare. Un caso insolito, ma non così infrequente: spiare gli sms del coniuge può essere considerato stalking. La tentazione di controllare il cellulare del partner – per curiosità o per mancanza di fiducia – in particolari condizioni può diventare reato. Quello di un marito ripreso dalla questura di Treviso per l’abitudine di leggere i messaggini della moglie è uno dei casi di «ammonimento» (una sorta di passo che precede la denuncia) registrati nella Marca e citati di recente dal dirigente della squadra mobile Roberto della Rocca nel corso dell’incontro dal titolo «Stalking, quando le attenzioni diventano persecuzione» organizzato dall’Associazione italiana donne medico di Mogliano e dall’assessorato alle pari opportunità del Comune di Treviso.




L’ammonimento è un intervento preventivo di competenza del questore che si basa sull’istanza presentata dalla persona offesa, sull’acquisizione di notizie e su eventuali testimonianze che la confermino. Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking sono 31 già gli ammonimenti messi in atto nella Marca, due di questi nei confronti di donne. Lo stalking in provincia di Treviso si sta rivelando un fenomeno «in allarmante diffusione» secondo quanto affermato dal prefetto Aldo Adinolfi. Che denunciare sia importante lo testimonia anche il fatto che, secondo quanto aveva affermato il pubblico ministero Valeria Sanzari durante quel convegno, in provincia di Treviso – tranne in un caso – non si sono verificati episodi di violenza in seguito all’introduzione delle misure cautelari nei confronti degli autori del reato.