Treviso, un uomo di 48 anni tradito dalla moglie si è reso protagonista di stalking nei confronti dell’amante. Un insolito triangolo con protagonisti lui, suo padre e l’amante di lei. La vicenda è stata portata più volte in tribunale con l’ipotesi di reato di stalking. Secondo l’accusa i due omini avrebbero reso impossibile la vita della ex moglie e del suo compagno.
Il giudice del processo, Piera De Stefani, ha dato ragione ai due imputati. L’assoluzione è avvenuta con piena formula per non aver commesso i fatti. Secondo la procura di Treviso un 49enne trevigiano ed il padre 68enne avrebbero compiuto atti persecutori. Più precisamente durati da settembre 2009 a novembre 2010 a danno della donna e del compagno. Proprio quest’ultimo, un 45enne, si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento danni di 15000 euro.
Amante a processo
Gli imputati sostengono che lo stessa parte civile sia stata il motivo scatenante della separazione di coppia. In altre parole l’amante della ex moglie del 49enne finito sotto accusa. Padre e figlio hanno quindi messo in atto la loro personale opera di stalking. Forse per vendetta o per cercare di salvare un matrimonio che ormai stava finendo. I due,secondo ricostruzioni, avrebbero pedinato ripetutamente l’uomo seguendolo durante gli spostamenti. In aggiunta a tutto ciò si sono spesso presentati sotto casa e sul luogo di lavoro suonando il clacson numerose volte. L’uomo esasperato a quel punto ha deciso di procedere per vie legali sporgendo denuncia.
Durante il processo, l’uomo vittima di stalking ha più volte screditato la teoria di una relazione extraconiugale. Le sue dichiarazioni riguardavano la nascita del proprio rapporto con la compagna solo dopo la separazione dall’ex marito. Ad un certo punto c’è stato un vero e proprio colpo di scena di cui si è resa protagonista la donna. Davanti al giudice e agli imputati ha infine ammesso l’effettiva esistenza di quella relazione extraconiugale.